Padana Superiore Abitare la strada
Andrea Di Giovanni

La Padana Superiore è una strada come tante altre, attorno alle quali è possibile riscontrare situazioni insediative molteplici e contraddittorie. Guardare ad un caso significa anche traguardare agli innumerevoli processi territoriali – fisici e sociali – che producono importanti modificazioni del paesaggio attorno alle infrastrutture.

Origini e condizioni attuali
La ex-S.S. 11 “Padana Superiore” è una strada storica che ha svolto e continua a svolgere il ruolo di elemento organizzatore (in senso spaziale e funzionale) del territorio che attraversa e di dispositivo della percezione del paesaggio della Pianura Padana, consentendo i processi di orientamento nel territorio e di identificazione ed appropriazione dei luoghi. Ha contribuito alla definizione morfologica del suolo e degli insediamenti, ha collaborato alla formazione e al cambiamento delle società locali (della loro composizione e delle pratiche di interazione con il territorio), ha consentito la formazione di percezioni e di immaginari locali, di memorie e di identità collettive.
Oggi due condizioni (apparentemente contraddittorie) sembrano modificare il significato ed il ruolo storico della strada: da un lato la vivacità dei processi insediativi, che localizzano lungo il tracciato della Padana Superiore nuovi oggetti territoriali (tendenti a stabilire un rapporto strumentale con la strada), suggerisce un certo dinamismo sociale; dall’altro il recente declassamento della ex-S.S. 11 a strada provinciale esplicita l’inadeguatezza del manufatto storico in relazione alle pratiche odierne della mobilità e la ridefinizione del suo ruolo rispetto al sistema infrastrutturale regionale.

La strada come elemento organizzatore La strada come elemento organizzatore La strada come elemento organizzatore

La strada si ri-immerge nel territorio conservando solo in parte il ruolo originario di “dispositivo” di attraversamento della Pianura Padana (anche in previsione della realizzazione del nuovo fascio infrastrutturale della “BreBeMi” e dell’Alta Capacità ferroviaria) per assumere quello prevalente di “supporto” di fenomeni insediativi e pratiche sociali molteplici che si sviluppano attorno e lungo la strada.
Rispetto ai fenomeni in atto sembra prioritario considerare la Padana Superiore non tanto come infrastruttura per la mobilità in senso stretto, quanto piuttosto come presenza territoriale attorno alla quale si manifestano fenomeni complessi e articolati, fenomeni che impongono una riflessione sui temi della compresenza e della compatibilità delle diverse attività umane attorno alla strada. Un tema generale che assume diverse sfaccettature problematiche (estetiche, funzionali, di sicurezza) in relazione ai contesti attraversati dalla strada ed alle forme insediative locali.

La strada come elemento organizzatore La strada come elemento organizzatore La strada come elemento organizzatore

Forme insediative e pratiche sociali
La lettura delle trasformazioni territoriali prende avvio dall’interpretazione delle forme insediative, che consideriamo il deposito fisico delle trasformazioni, la traccia visibile dei processi di interazione delle società locali con il territorio (e delle pratiche d’uso attraverso le quali si realizzano), più densi e rilevanti nella “produzione di territorio” rispetto al deposito stesso che producono. Centri urbani, insediamenti rurali, recinti industriali e commerciali, dei servizi e del loisir, reificano (attraverso una molteplicità di situazioni empiriche) le forme dell’abitare lungo la Padana Superiore.

I nuclei urbani attraversati centralmente
Sono gli ambienti sviluppatisi storicamente su entrambi i lati della Padana Superiore in senso lineare. Gli sviluppi urbani più recenti ignorano frequentemente questo assetto primigenio che tuttavia rappresenta una matrice fisica e simbolica delle relazioni fra gli insediamenti e la strada. Un assetto che condensa valori urbani caratteristici dal punto di vista della organizzazione degli spazi, delle funzioni e degli immaginari locali attorno agli spazi pubblici definiti dall’attraversamento della strada. In questi casi la strada diviene il luogo centrale per eccellenza e spesso su di essa si affaccia la piazza del paese con i principali edifici pubblici.
Luoghi simbolici e funzionali, questi tratti prettamente urbani della Padana Superiore sono intensamente praticati in maniera reale e simbolica dalla popolazione locale.
Al loro interno tuttavia si manifestano con particolare intensità i problemi di compatibilità degli usi veicolari e pedonali attorno alla strada. I fronti edilizi continui delimitano nettamente lo spazio della strada, che in alcuni casi non riesce quasi ad accogliere i marciapiedi. Spesso i comuni caratterizzati da questo impianto originario e soggetti a più intensi processi di crescita urbana hanno provveduto a (in altri casi stanno per) realizzare nuovi tronchi stradali di circonvallazione, preservando internamente l’integrità dello spazio urbano, modificando tuttavia le relazioni di senso originali fra la ex-S.S. 11 ed i nuclei urbani attraversati.

I nuclei urbani attraversati tangenzialmente
Sono ambienti formatisi mediante forme di relazione con la Padana Superiore più mediate ed indirette, tipicamente da un solo lato rispetto ad essa. Oggi la strada separa il nucleo antico originale di questi insediamenti dalle espansioni successive, assumendo la forma caratteristica del viale di circonvallazione interna che si articola attraverso una sequenza di materiali dello spazio aperto che consentono generalmente pratiche pedonali soddisfacenti e sicure: contro viali pedonali in numero variabile, piazze e giardini sono gli spazi pubblici attorno ai quali si svolgono la maggior parte delle pratiche pedonali in senso sia longitudinale che trasversale rispetto alla strada e con relazioni presumibilmente strette con gli spazi pubblici principali nel cuore nel nucleo storico. Si tratta di situazioni nelle quali l’attraversamento urbano della strada si risolve senza generare problemi rilevanti, producendo spazi urbani dilatati e disponibili ad accogliere pratiche d’uso molteplici, conservando in genere le modalità storiche di organizzazione delle relazioni fra strada e insediamento urbano.

Gli insediamenti rurali
Tipicamente le cascine ed eventualmente le aggregazioni più complesse che formino borghi non lineari lungo la strada. Punteggiano il territorio della pianura, soprattutto nella parte irrigua. La loro geografia è (a meno di questa differenza fondamentale) sostanzialmente diffusa ed indifferenziata. Tuttavia, rispetto al modo con il quale si relazionano con la Padana Superiore, si possono individuare due situazioni caratteristiche: i nuclei con affaccio diretto su strada, non distanziati da essa e quelli che invece, in posizione arretrata rispetto alla strada, organizzano l’accesso attraverso strade poderali, in genere alberate.
In quest’ultimo caso il rapporto con la strada di scorrimento è mediato dal filtro delle superfici coltivate, che si estendono per la lunghezza della strada di accesso e preservano le condizioni insediative originarie garantendo l’abitabilità della campagna. Nel primo caso, invece, la prossimità immediata con la strada ha prodotto un degrado progressivo delle condizioni abitative dovuto alla crescita dei volumi di traffico ed alla presenza del traffico pesante lungo la ex-strada statale.
In questi casi, come in quello dei filamenti edilizi, gli insediamenti versano in stato di abbandono e di degrado fisico, che tuttavia spesso non ha la stessa gravità di quello che investe le cortine residenziali isolate (probabilmente abbandonate per prime).
Sembra urgente una riflessione sulle opportunità del recupero in questi casi. Le attività agricole lungo la Padana Superiore sono ancora intense e vitali, e connotano in buona misura l’economia di questo territorio. Rispetto alla strada generano flussi longitudinali lenti e attraversamenti trasversali, incompatibili con le funzioni proprie di una strada di scorrimento extra-urbana. Tuttavia il declassamento della ex-S.S. 11 appare da questo punto di vista una chance per il recupero di una compatibilità maggiore fra pratiche della mobilità diverse, ma complessivamente più strettamente relazionate alle presenze insediative lungo la Padana Superiore.

I filamenti edilizi isolati
Formatisi lungo la strada (in modo analogo ai centri urbani attraversati centralmente), sono aggregati edilizi minimi, cortine edilizie residenziali (a volte con accessori) composte da pochi edifici con affaccio diretto sulla strada. Capisaldi di un presidio territoriale diffuso che faceva riferimento ad un mondo rurale e si appoggiava su una strada con un ruolo territoriale non ancora definito. Oggi questi insediamenti risentono del mutamento di ruolo della strada e dell’impatto prodotto dalle pratiche di mobilità di massa.
Quasi sempre abbandonati, sono soggetti a fenomeni di degrado edilizio pressoché irreversibile e difficilmente potranno essere reinseriti in un circuito di pratiche abitative a causa della inadeguatezza prestazionale delle strutture e della localizzazione sfavorevole lungo strada. Tuttavia essi costituiscono probabilmente testimonianze e riferimenti essenziali nella memoria collettiva, la persistenza dei quali potrebbe realizzarsi evitandone la sostituzione con strutture edilizie incongruenti ed immaginando i modi possibili di una conservazione almeno del valore simbolico di queste presenze.

I recinti funerari
Sono collocati frequentemente nell’immediato intorno dei nuclei urbani storici. In molti casi sono stati riassorbiti all’interno dei centri abitati dalle urbanizzazioni più recenti che ne hanno cancellato l’isolamento originale. Nei casi in cui i nuclei urbani storici hanno conservato meglio i lineamenti originali i cimiteri si trovano ancora al di fuori del tessuto urbano, spesso al di là della strada che li separa dal resto della città e fornisce loro accesso tramite i viali pedonali alberati, elementi che contribuiscono alla loro riconoscibilità al di fuori delle aree urbane.
Costituiscono al contempo un deposito della memoria collettiva delle società locali insediate lungo la Padana Superiore e il recapito di pratiche pedonali trasversali rispetto alla strada.
Riferimenti percettivi che a volte segnalano anticipatamente la presenza dei centri urbani, rappresentano un sedimento importante delle tradizioni insediative che testimonia delle forme storiche di prossimità fra insediamenti urbani e rurali e la ex-S.S. 11 che ancora persistono e che oggi, conseguentemente al declassamento della statale, possono assumere una rinnovata importanza e possibilità di espressione.

I recinti della produzione
Si dispongono lungo la Padana Superiore in maniera discontinua, dando luogo ad aggregazioni più o meno organizzate sia in prossimità delle aree urbane che nei tratti intermedi.
A fronte di una tendenza generale e recente all’insediamento diffuso lungo il tracciato della ex-strada statale (con concentrazioni particolarmente significative e problematiche lungo i nuovi tratti di circonvallazione dei nuclei urbani) e di configurazioni spaziali abbastanza simili fra loro, che tendono all’individuazione di recinti pavimentati occupati dall’edificio secondo regole consuete, è possibile riconoscere due situazioni insediative significativamente diverse.
Da un lato la formazione di insediamenti pianificati, dotati di una certa consistenza e coerenza rispetto al principio insediativo, che si distanziano dalla Padana Superiore e provvedono alla realizzazione contestuale delle strutture edilizie e delle opere di urbanizzazione necessarie essenzialmente a garantire l’accessibilità del recinto produttivo.
In altri casi (troppo frequenti) si assiste alla realizzazione isolata e diacronica di contenitori edilizi giustapposti che si affacciano direttamente sulla strada, dando luogo a sequenze di lunghezza variabile la cui continuità preclude gravemente le possibilità percettive del paesaggio della pianura.
In questi ultimi casi le consuetudini insediative dei contenitori della produzione ridefiniscono in maniera perversa il ruolo storico della Padana Superiore di dispositivo percettivo della pianura, riducendolo banalmente a quello di supporto insediativo di servizio in sostituzione del corredo urbanizzativo necessario a garantire l’attività produttiva. Una situazione ancor più grave se valutata rispetto al quadro complessivo delle politiche di localizzazione degli insediamenti industriali previste dai comuni attraversati dalla ex-S.S. 11, che concentrano sistematicamente lungo la strada le quote relative previste dagli strumenti urbanistici locali.

I recinti del commercio
La presenza di contenitori commerciali lungo il tracciato della Padana Superiore non sembra particolarmente rilevante, soprattutto se confrontato con altre situazioni analoghe della regione urbana milanese o con gli addensamenti riscontrabili lungo alcune strade principali della viabilità lombarda. Prevale la presenza di strutture commerciali della media distribuzione che intrattengono un rapporto strumentale con la strada, finalizzato a garantire visibilità e accessibilità. Situate generalmente in prossimità delle aree urbane, definiscono recinti permeabili che realizzano con la strada un rapporto banale mediato solo dalle aree di parcheggio.
Recapiti essenziali delle pratiche sociali diffuse legate al consumo ed al loisir, generano flussi di traffico di intensità variabile in relazione alle fasce orarie ed al momento settimanale. Da questo punto di vista esprimono un regime di funzionamento alternativo e in parte complementare a quello definito dalle attività lavorative, producendo un uso sostanzialmente ininterrotto della Padana Superiore.
Considerazioni dello stesso tipo (circa le pratiche sociali) valgono per i contenitori della grande distribuzione – mall e parchi commerciali – che tuttavia, da un punto di vista insediativo, non dimostrano interesse per le localizzazioni possibili lungo la Padana Superiore, preferendo probabilmente aste viabilistiche con flussi più intensi. In questi casi la ex-S.S. 11 sembra svolgere soprattutto un ruolo di supporto e di accessibilità complementare.
I recinti del commercio lungo la Padana Superiore svolgono indubbiamente una funzione rivitalizzante attivando una serie di pratiche collettive, tuttavia la loro presenza (ed i principi insediativi secondo i quali essa si realizza sul territorio) sta cambiando in maniera rilevante i lineamenti del paesaggio urbano e rurale del territorio attraversato. In questo senso un ripensamento delle modalità di insediamento, meno invasive e più contestualizzate, sembra opportuno.

I recinti del loisir
Aree sportive, bar, pub e locali notturni, ristoranti e trattorie sono disposti prevalentemente nelle vicinanze dei centri urbani, al margine o in prossimità di essi. La delimitazione netta del recinto individua spazi prevalentemente aperti che assumono il ruolo di dispositivi concepiti per usi definiti.
Di dimensioni variabili, si attestano lungo la strada che usano come accesso e “vetrina”.
In posizione arretrata i centri sportivi, o in affaccio diretto sulla strada gli altri “contenitori del loisir”, alimentano pratiche d’uso della strada alternative a quelle legate al lavoro e complementari a quelle finalizzate al commercio ed al consumo di beni.
Spesso rappresentano capisaldi e punti di riferimento tra un centro urbano e l’altro, soprattutto per i soggetti (in prevalenza giovani, ma anche nuclei familiari) che lungo la Padana Superiore trascorrono il proprio tempo libero serale o settimanale.
Ciò fa sì che lungo la strada si alternino alle rotte diurne e lavorative dell’industria e dell’agricoltura quelle serali e festive del loisir e del consumo, rendendo la strada “abitata” ininterrottamente ed utilizzata intensivamente.

 
I recinti del loisir

I recinti dei servizi
Definiscono un insieme articolato di oggetti edilizi e spazi aperti dedicati alle esigenze di chi viaggia e associati secondo regole combinatorie molteplici e tali da generare una varietà di situazioni spaziali e sociali.
Le stazioni di servizio tradizionali sono collocate nelle vicinanze dei centri urbani e sono formate generalmente da uno spazio aperto di dimensioni piuttosto modeste sul quale si dispongono i servizi essenziali al rifornimento di carburante: le pompe di benzina ed il chiosco del gestore. Si tratta di dotazioni territoriali nel complesso poco significative, anche in relazione alle prestazioni fornite ed alle pratiche sociali che consentono.
In alcuni casi (i più interessanti) alla configurazione essenziale si associano strutture di servizio ulteriori: ristoranti, trattorie, piccoli motel disponibili a consentire una permanenza maggiore e più soddisfacente nella stazione di servizio. Si tratta di situazioni perlopiù lontane dai centri abitati, riferimenti per le pratiche della mobilità e presidi territoriali ulteriori frequentati abitualmente da alcuni tipi di utenti sistematici della strada che a volte eleggono questi spazi a luoghi di incontro e di scambio.
Più di recente, la stazione di servizio ha riconfigurato e specializzato il proprio ruolo ampliando il range dei servizi erogati ed elevando al contempo il livello prestazionale. Su superfici più ampie e con una netta prevalenza di spazio aperto si dispongono attrezzature molteplici per la manutenzione dei veicoli e si riducono al minimo le strutture a servizio alla persona e funzionali alla sosta prolungata non esclusivamente finalizzata al rifornimento. Il modello di riferimento è quello (banale) delle stazioni di servizio autostradali, quasi del tutto incapaci di generare relazioni contestuali significative con il territorio della strada.

Prospettive
Probabilmente le due condizioni del cambiamento enunciate in apertura (vivacità dei processi insediativi e declassamento della strada statale) sono correlate o almeno correlabili. Probabilmente, cioè, (ma anche paradossalmente) le trasformazioni dello spazio fisico e delle pratiche sociali del “territorio della Padana Superiore” saranno più frequenti e rilevanti oggi e in futuro anche in relazione al declassamento della strada, che cessa di funzionare come collegamento territoriale e attiva relazioni diffuse con i contesti locali finalizzate ad una estensione dell’accessibilità.
Per questo riteniamo utile attivare preventivamente uno sguardo orientato alla lettura ed alla interpretazione dei processi di trasformazione fisica, funzionale e simbolica del territorio attraversato dalla strada.

Abitare la strada
Abitare è un concetto denso, ma anche sufficientemente vago per poter essere fertile. Un concetto che, rispetto alla strada, deve evidentemente essere assunto in un’accezione ampia e problematica: abitare come forma di relazione complessa, articolata, mutevole e indeterminata (a priori) fra l’uomo e il mondo, la società ed il territorio che utilizza e progetta.
Il titolo rinvia a tre significati fra loro complementari che rappresentano altrettante declinazioni del concetto di abitare.
In primo luogo allude alla “utilizzabilità” possibile di una strada che nel prossimo futuro (ri)attiverà verosimilmente relazioni più dirette e capillari con il territorio urbano ed agricolo che attraversa.
Conseguentemente suggerisce l’attivazione di “progetti” privati e pubblici finalizzati ad un adeguamento delle relazioni fra la Padana Superiore e il suo territorio rispetto al nuovo ruolo assunto dalla strada (non per decreto, ma piuttosto) in relazione ad un campo di pratiche in evoluzione.
Infine, sollecita un’attenzione specifica nei confronti dei fenomeni in atto e delle previsioni insediative  per ricominciare a “prendersi cura” del territorio della pianura.